TASI in 10 passi per i contribuenti chiamati alla cassa il 16 ottobre: i passi da seguire per pagare anche dopo la scadenza, con le regole, le guide e le risorse di calcolo online per i casi particolari.
Il 16 ottobre è l’ultimo giorno utile per pagare l’acconto TASI in circa mila Comuni, dove proprietari di
immobili e inquilini sono chiamati a districarsi tra mille regole, aliquote,
detrazioni e scadenze diverse. Ecco il decalogo semplice per i circa
15 milioni di contribuenti coinvolti nell’adempimento, semplificando il
più possibile la vita a chi deve pagare, anche in ritardo con
maggiorazioni.
1. Scadenza TASI
La prima cosa da fare è controllare se il proprio Comune è fra i 5.227
che hanno deliberato in tempo per l’acconto TASI del16 ottobre, ossia entro il 10 settembre. Negli oltre 2mila in cui si è già
pagato in giugno l’appuntamento è invece con il saldo entro il 16 dicembre, quando pagheranno in un’unica rata
anche i contribuenti che risiedono nei circa 600 Comuni che non hanno deliberato in tempo.
2. Imponibile TASI
Una volta verificato che si deve pagare, bisogna capire quanto. Prima di
consultare le delibere, bisogna calcolare l’imponibile TASI a cui
applicare le aliquote (stesse regole IMU): rendita catastale rivalutata del 5%
(per i terreni agricoli, reddito dominicale rivalutato del 25%)
moltiplicato il coefficiente dell’immobile
Tipologia immobile
|
Categoria catastale
|
Coefficiente TASI
|
Abitazione principale
|
A1-A9
|
160
|
Uffici e studi privati
|
A10
|
80
|
Collegi e convitti; Case di cura (senza fini di lucro); Prigioni e
riformatori; Uffici pubblici; Scuole; Biblioteche e musei; Cappelle e oratori
privati; Magazzini sotterranei di deposito derrate
|
B1-B8
|
140
|
Negozi e botteghe
|
C1
|
55
|
Depositi, cantine e soffitte
|
C2
|
160
|
Laboratori artigianali, palestre senza fini di lucso, stabilimenti
balneari
|
C3-C5
|
140
|
Posti auto, tettoie
|
C6, C7
|
160
|
Opifici, alberghi, teatri, case di cura con fine di lucro, palestre con
fine di lucro, fabbricati speciali per attività produttive e
commerciali, edifici galleggianti, fabbricati per attività produttive
agricole
|
D1-D4, D6-D10
|
65
|
Banche
|
D5
|
80
|
Terreni agricoli
|
135
|
|
Terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti e agricoltori
professionali
|
75
|
3. Aliquote TASI
A questo punto si deve applicare la corretta aliquota per il proprio
immobile, consultando la delibera comunale che deve attenersi alla regola
generale sui tetti massimi:
·
Prima casa: 0,25% /0,33% (con maggiorazione massima dello 0,08%)
·
Prime case di lusso (A1-A9):
0,33% con somma IMU+TASI fino a 0,68%
·
Altri immobili (somma TASI+IMU): 1,06%
/ 1,14% (con maggiorazione massima dello 0,08%)
Nel calcolo sulle prime case bisogna inserire anche le pertinenze, massimo tre ma solo se appartenenti ciascuna a categorie catastali
diverse. Forniamo di seguito alcuni materiali utili:
4. Detrazioni
Dopo aver applicato l’aliquota bisogna vedere se ci sono detrazioni,
previste per legge laddove il Comune ha applicato maggiorazioni. L’unico modo
per verificarlo è leggere la delibera del Comune (i simulatori online non riescono in genere a tenesi aggiornati su tutti,
quindi vanno inserite a mano). Ecco una sintesi, per districarsi nel labirinto
delle detrazioni:
5. TASI sulle locazioni
Anche gli inquilini devono pagare la TASI, privati e
aziende, con una quota a loro carico che va dal 10 al 30% a seconda del
Comune. Se in delibera non c’è nulla di specifico, si applica il 10%.
L’aliquota di riferimento è quella che vale per il proprietario. Diversamente
il caso se il Comune ha previsto un’aliquota ad hoc per le locazioni.
6. Casi particolari
Esiste una ricca casistica di situazioni specifiche con applicazione dubbia
dell’imposta (abitazione assegnata al coniuge, immobili con più proprietari o
con diversi inquilini, divisione quote fra proprietario e inquilino…). Per
districarsi, ecco alcune risorse utili:
7. Calcolo TASI
6) A questo punto, sono state applicate tutte le variabili utili a
calcolare la TASI, che va pagata in acconto nella misura del 50% (il resto a
dicembre). Per aiutare i contribuenti, PMI mette a disposizione uno strumento
online, in cui inserire tutti i dati per ottenere la somma finale da
versare. Per non sbagliare, infatti, ci si può affidare ai diversi
software di calcolo TASI online:
8. Esenzioni
Oltre ai casi di esenzione in virtù di una scelta dei Comuni (se hanno
deliberato TASI zero) non
bisogna pagare l’imposta se l’importo dovuto è inferiore al minimale di 12 euro (o anche più, se il Comune ha deciso
diversamente).
9. Versamento
Il pagamento dell’imposta sui servizi indivisibili si esegue con le
stesse modalità dell’IMU, con modello F24 o tramite bollettini postali. Di
seguito, i link con le istruzioni per la compilazione.
10. TASI in ritardo
Per chi paga dopo il 16 ottobre scattano le sanzioni per il pagamento
ritardato. Chi effettua il versamento nei successivi 14 giorni (fino al 30
ottobre) può ricorrere alravvedimento operoso sprint, con mini sanzione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo, a cui
aggiungere gli interessi legali sempre dell’1% (verificare eventuali diverse
soglie nel proprio Comune). Trascorso il termine scatta il ravvedimento breve fino al 30esimo giorno dalla scadenza
(15 novembre), con sanzione del 3%. Se ci si mette in regola dopo il mese
ma fino al 30 giugno 2015, si ricorre al ravvedimento lungo con sanzione del 3,75%. Da quel
momento in poi scatta la normale sanzione per ritardato od omesso versamento: 30% della tassa non pagata.
Per il quadro completo di tutta Italia: Le
delibere sul sito delle Finanze
FONTE PMI BARBARA WEISZ 16 ottobre 2014
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