Con l'intento di facilitare i frazionamenti e gli accorpamenti delle unità immobiliari, il Decreto Sblocca Italia 133/2014 con l'articolo 17 ha ampliato la definizione di manutenzione straordinaria, consentendo di realizzare accorpamenti e frazionamenti con il semplice strumento della comunicazione di inizio lavori (Cila) asseverata, anziché con il permesso di costruire. In questo modo la manutenzione straordinaria sconterebbe il contribuito commisurato agli oneri di urbanizzazione, restando esentata dalla quota relativa al costo di costruzione.
Sono interventi di manutenzione straordinaria, le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino la volumetria complessiva degli edifici e non comportino modifiche delle destinazioni d'uso.
Con l'introduzione dell'art. 17 comma 1 lettera h, nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria sono ricompresi anche quelli consistenti nel frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari con esecuzione di opere anche se comportanti la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico purché non sia modificata la volumetria complessiva degli edifici e si mantenga l’originaria destinazione d’uso, ivi compresa l’apertura di porte interne o lo spostamento di pareti interne, sempre che non riguardino le parti strutturali dell’edificio
PRIMA DELLO SBLOCCA ITALIA. Le norme urbanistiche precendenti prevedevano invece che per effettuare accorpamenti e frazionamenti era necessario ricorrere al permesso di costruire che, oltre ad avere tempi molto più lunghi, consentiva ai comuni di chiedere gli oneri di costruzione non invece per la manutenzione straordinaria.
COSA SUCCEDE A NAPOLI? Una semplificazione utile dunque per il mondo dell'edilizia, se non fosse che, proprio sulla definizione di "manutenzione straordinaria", sono sorti diversi problemi di interpretazione, perché su questo punto lo sblocca Italia è stato interpretato da alcuni comuni come se la manutenzione straordinaria venisse gravata da oneri di urbanizzazione.
Il periodo dolente è quello dell' comma 1 lettera H nel quale si specifica che per gli "immobili di proprietà dello stato" nonché per gli interventi di "manutenzione straordinaria", il contributo di costruzione vien ridotto alla sola quota degli oneri di urbanizzazione qualora si attivino dei programmi di edilizia sociale.
Purtroppo alcuni comuni campani, soprattutto il Comune di Napoli, hanno interpretato in maniera estensiva l'articolo, ritenendo che gli oneri fossero dovuti invece nell'interezza per tutte le manutenzioni straordinarie. Così capita di richieste di oneri di urbanizzazione anche nel caso in cui la volumetria non venga aumentata. Ovviamente la norma ha lasciato interdetti i professionisti che ritengono improbabile il pagamento di oneri per opere che non alterano il carico urbanistico, come cambiare una finestra o spostare una porta, tanto che aspettano la versione definitiva dello Sblocca Italia, ora alla Camera, per presentare le Cila. Uno sblocca Italia in formato Sblocca Napoli.
Se a Napoli ora fai una richiesta di Cil base per qualsiasi manutenzione straordinaria - spiega un lettore del capoluogo partenopeo - il Comune ti fa pagare gli oneri di urbanizzazione. Si parla all'incirca di 2 euro al metrocubo, circa 600 euro per un trilocale. Probabilmente l'articolo 17 è stato male interpretato dalle municipalità, causando però un grosso problema al settore edile napoletano.
A MILANO QUESTIONE SOSPESA. Nella speranza che si tratti semplicemente di un errore di interpretazione, a differenza del capoluogo campano, il Comune di Milano ha optato per il non recepimento della norma «contestata» nel nuovo regolamento edilizio, decidendo di aspettare la conversione in legge e successivamente capire se si tratta di un problema interpretativo o se riguarda veramente tutti gli interventi di manutenzione straordinaria.
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