18 giugno 2013 CAMBIA LA VITA NEL CONDOMINIO UNISCITI A NOI IN DIFESA DEI DIRITTI DEI CONDOMINI

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mercoledì 19 luglio 2017

Condominio, liti in blocco al giudice di pace


La Riforma della magistratura ordinaria approvata dal Consiglio dei ministri prevede che tutte le pendenze relative al condominio siano di competenza dei giudici di pace: cosa cambia


Controversie condominiali e procedimenti relativi a una serie di diritti di costruzione e di proprietà al giudice di pace: è una delle novità introdotte dal decreto legislativo di Riforma della magistratura onoraria approvato in via definitiva dal consiglio dei ministri dello scorso 10 luglio. In pratica, tutte le liti condominiali saranno d’ora in poi di competenza dell’ufficio del giudice di pace, liberando così la magistratura ordinaria di una notevole mole di cause di modesto rilievo.

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La modifica inserita dal decreto riguarda l’articolo 7 del codice di procedura civile, in base al quale diventano di competenza del giudice di pace:
“Tutte le cause in materia di condominio negli edifici, come definite ai sensi dell‘articolo 71-quater delle disposizioni di attuazione del codice civile”.
Se prima il giudice di pace si occupava solo di liti condominiali relative alla modalità d’uso dei servizi comuni, ora si occuperà dell’intera materia: diritti sulle parti comuni, innovazioni, lavori, spese e relative ripartizione, manutenzione, nomina e revoca dell’amministratore, impugnazione delle delibere dell’assemblea, regolamenti.

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Fra le altre competenze che la Riforma attribuisce ai giudici di pace: beni mobili fino a 30mila euro, risarcimento danni circolazione veicoli e natanti fino a 100mila euro, espropriazione presso terzi fino a 50mila euro, procedimenti di volontaria giurisdizione, in materie diverse dalla famiglia, inclusi gli affari di competenza del giudice tutelare, procedimenti in materia di previdenza e assistenza obbligatoria, procedimenti di impugnazione o di opposizione avverso provvedimenti amministrativi.
La legge introduce poi una serie di nuove regole che riguardano il funzionamento della magistratura ordinaria, l’attribuzione e la durata degli incarichi (con un tetto di due quadrienni), i compensi. Un decreto che viene duramente contestato dalla categoria, l’Unione dei giudici di pace annuncia che gli scioperi (che hanno già bloccato in queste settimana circa 400mila udienze) proseguiranno, e riprenderanno anche a settembre con la riapertura delle attività giudiziarie.