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Il consigliere Gallera così
interviene:
“Grazie Presidente. Nell’amministrazione di una
città molte volte chi amministra sottolinea l’obbligatorietà di compiere alcune
azioni, nella difficoltà delle risorse economiche, nella obbligatorietà o nella
necessità di compiere alcune attività, cioè molte volte nella vita quotidiana
si compiono alcune azioni in cui l’identificazione di quella che è la matrice
culturale di chi governa non è così chiara. Quindi alla fine ci sono iniziative
o atti per cui sembra quasi rendere tutto omogeneo, poco distinguibile, poco
differenziabile.
Questo come il regolamento edilizio, come il piano
di governo del territorio, sono invece documenti di cui sicuramente il
Vicesindaco e l’Amministrazione vanno fieri e che evidenzia una lontananza
culturale abissale tra il modo di governare del Centro Destra e un modo di
governare del Centro Sinistra.
Alcuni giorni fa in Consiglio Regionale, in
occasione del dibattito dell’approvazione della legge sulla competitività, ho
portato ad esempio quello che fa il Comune di Milano. Noi in regione siamo
andati ad approvare una legge che cerca di rendere più competitiva il nostro
territorio, che cerca di mettere insieme le amministrazioni per rendere
attrattivo il nostro territorio. Una legge che cerca di semplificare, che
introduce la fiducia nel soggetto privato, che prevede che ci sia
l’autocertificazione per cui l’imprenditore apre un’azienda dichiarando di
essere in possesso di tutte le autorizzazioni, facendosi carico di questa
importante e delicata affermazione.
Prevede che la Pubblica Amministrazione si
interfacci una sola volta e poi si faccia carico di espletare al proprio
interno tutti i passaggi burocratici e quindi l’acquisizione degli eventuali
pareri o delle eventuali valutazioni da parte degli enti. Abbiamo creato il
fascicolo elettronico delle imprese per cui non è che il Comune va a chiedere
per l’ennesima volta un documento che magari è depositato presso la A.S.L.,
piuttosto che l’ARPA o un altro ente. Questa è la Pubblica Amministrazione che
si mette al servizio del cittadino e dell’imprenditore, queste sono le leggi
liberali in cui c’è qualcuno che cerca di rendere più facile fare imprese e
muoversi nel territorio.
Il Comune di Milano passa da un regolamento fatto di
75 articoli a un regolamento fatto da 152 articoli! Io l’ho definita “bulimia
normativa” ma ho ripreso ciò che hanno detto molti altri. Questo è un
regolamento che nell’articolo 10 sottolinea che: <<Devono essere adottati degli accorgimenti tali da impedire la
nidificazione dei piccioni. Tali accorgimenti possono consistere
nell’apposizione di griglie a rete o maglie fitte a fori di areazione nei
sottetti non abitabili, dei solai, dei vespai, con intercapedine ventilata,
agli imbocchi di canne di aspirazione e areazione forzata nella posizione di
appositi respingitori su cornici, tettoie, grondaie e finestre e invece va
favorita la conservazione e la creazione di nidi per chirotteri, rondini,
rondoni e altri uccelli protetti>>. Questo è quello che scrivete
all’interno dei vostri documenti, è la modalità con cui voi ritenete che
l’amministratore si debba approcciare.
Abbiamo parlato di questo che è l’insieme, ma voi
scrivete come devono essere attaccate le fumarie delle cucine, quando oggi ci
sono degli accorgimenti tecnologici che non necessitano neanche più di quello,
cioè questo è il regolamento edilizio che voi siete andati a fare. Un
regolamento che va a normare tutto in maniera farraginosa e che considera il
commerciante, l’imprenditore, qualcuno che va vessato e a cui vanno create delle
difficoltà.
Ci sono dei problemi relativi alla verifica
dell’idoneità statica, importante e grave. La farraginosità con cui prevedete
il cambio di destinazione d’uso dal produttivo al residenziale viene bloccato e
questo è fortemente punitivo nei confronti di chi vuole fare qualcosa di
positivo e far muovere l’economia all’interno di questa città.
Il 90% dei permessi a costruire devono passare con
le convenzioni e anche questo renderà più difficile il fare qualcosa, però
l’ente pubblico può invece muoversi a prescindere da molte delle regole che
devono invece rispettare i privati. È una delle norme più delicate e difficili,
mettiamo le pedane in tutti i negozi, bene, abbiamo una grande attenzione
rispetto alla disabilità che è un tema che tocca tutti, peccato che i
marciapiedi sono piccoli, molte
volte inferiori a un metro e venti, a volte ci facciamo anche la pista
ciclabili, riducendoli anche un po’, in questo modo accontentiamo i ciclisti,
coloro che hanno problemi di disabilità, peccato però che in questa città non
ci si muova più e le cose non siano realizzabili, ma abbiamo lavato la nostra
coscienza e siamo sicuramente molto positivamente elevati. È un regolamento che
pone de problemi sul riuso, demolizioni e costruzioni devono rientrare nella ristrutturazione,
questo concetto che abbiamo soltanto noi della sostituzione edilizia; nella
logica della condivisione di tutti, è previsto che se una persona possiede una
bicicletta può suonare all’interno di qualsiasi palazzo per metterla dentro,
secondo la logica che condividiamo tutto, anche il fatto che si entri nelle
case degli altri. Si tratta di un regolamento edilizio, che ha norme che non
sono chiare e che vengono lasciate all’interpretazione degli uffici; viene
addirittura previsto che i funzionari sulla base di una sentenza non definitiva
possano modificare le norme”.
(intervento fuori
microfono)
Il consigliere Gallera così riprende:
“L’ho letta, ed è per questo che lo dico. Se vuole possiamo
anche leggere tutti e 152 articoli”.
(intervengo fuori
microfono)
Il consigliere Gallera così riprende:
“Va bene, scriva all’ordine. Questo è. Il tema della Commissione
paesaggistica, una Commissione che non ha alcun rapporto con i professionisti,
con coloro che si muovono sul territorio, che devono recepire le indicazioni
che vengono date e che sono fatte senza alcun rapporto né con la realtà né con
chi si sta adoperando e questo è uno degli aspetti più delicati, che viene
irrigidito ed esasperato invece che reso assolutamente più fluido. È un
regolamento, lo dice prima, che nasce vecchio e che non tiene conto, in questa
bulimia normativa, di quelle che sono invece le innovazioni tecnologiche; è un
regolamento che non consente al privato di fare nulla, in tema di risparmio
energetico non c’è scritto e non viene data la possibilità di intervento,
all’interno di una necessità di riduzione di risparmio energetico dell’intero
manufatto, all’architetto, al professionista per migliorare; no, per ogni
singolo elemento, per ogni singola parte del manufatto viene detto quanto deve
essere il risparmio, per cui alla fine non c’è neanche più la possibilità per i
professionisti di dare il meglio di sé anche nella realizzazione di una città
migliore, perché il privato, il professionista, l’imprenditore, il cittadino
non sono figure che avendo come unico obiettivo quello di speculare, di
costruire una città, di devastare la città, che vanno limitati, reggimentati,
obbligati a seguire delle regole; tutti i nastri che state tagliando in questa
città, perché non avete prodotto nulla,
nascono da un’amministrazione che si è posta in una maniera dialogante positiva
con il privato, cercando di capire qual era il modo migliore, evidentemente per
lasciare che lui ottenesse il proprio utile, ma producendo anche un vantaggio
per la città e questa è quanto è avvenuto nella zona dell’ex varesine, di cui
oggi andate tanto fieri, perché avete poco altro di cui vantarvi nelle altre
parti della città; nulla di questo, tuttavia, potrà avvenire con i vostri
regolamenti edilizi, perché verranno fatte tutte le casettine uguali, tutte
fatte secondo lo stesso stampo. Questa è la città che volete, questa è
l’architettura forzata e punita, questa è l’immagine che emerge da questo
regolamento edilizio. Ma questo non è il parto di visioni profondamente liberali
da parte di Forza Italia, che ha fatto un lavoro importante; noi abbiamo
ascoltato la città su questo, una città che è chiaro fin dagli ordini
professionali, i quali quando arrivano di fronte all’amministrazione, essendo
vessati in tutti i modi, cercano soprattutto nei confronti di un Vicesindaco
che è particolarmente intemperante e lo sta dimostrando, e a tal proposito
raccomando all’assessore di scrivere all’ordine anche per il termine
intemperante, di non urtarne la suscettibilità, perché se scrive all’ordine,
perché il consigliere Gallera urla senza microfono, figuriamoci cosa fa nei
confronti degli architetti che lavorano per il Comune di questa città o nei
confronti di altri professionisti, o ancora peggio nei confronti di coloro che
devono lavorare, produrre, quindi dei costruttori; attenzione, quindi, perché
ogni volta diciamo che tutto va assolutamente bene; quando vengono, dal momento
che noi facciamo gli incontri, i convegni, pubblici, perché non li ascoltiamo
nelle segrete stanze, caro assessore, ci dicono una cosa completamente diversa,
le cose che abbiamo raccontato, non solo io, ma anche i miei colleghi,
emergono; emerge il fatto che quando qualcuno può parlare un po’ liberamente,
non troppo liberamente, perché parlando in pubblico qualcuno potrebbe riferire
all’assessore anche queste cose, per cui ci moderiamo nelle riflessioni, ma
almeno in quelle condizioni e in quelle situazioni fanno emergere tutta la loro
desolazione, il loro sconcerto di fronte a questo approccio e al risultato che è
stato ottenuto; un regolamento edilizio che andrebbe strappato, andrebbe
cancellato, andrebbe buttato via completamente e non lo diciamo noi, ma,
ripeto, lo dicono i Vicepresidenti degli ordini, dei collegi degli ingegneri e
degli architetti, dai rappresentanti di Assimpredil, da queste persone che
vivono sul territorio. Caro Vicesindaco, la vedo particolarmente agitata,
impari l’arte del rispetto delle persone, dell’ascolto e cerchi di capire che
magari non c’è soltanto un modo di vedere le cose che porta tutti a doversi
muovere nel rispetto delle indicazioni che arrivavano dal “genitore due”
Comune”.
(voci in aula)
Il Presidente Rizzo così interviene:
“Consigliera Gallera, ci aiuti, concludendo l’intervento.
Grazie”.
Il consigliere Gallera così interviene:
“Sto chiudendo. A fronte di questo, noi abbiamo fatto un lavoro
importante, puntuale, serio, concreto che ci ha portato a presentare un numero
non irrilevante ma neanche eccessivo di emendamenti, sui quali ci confronteremo
uno ad uno; è chiaro che alcuni hanno una portata ideologica forte, a tal
proposito sugli articoli 11 e 12 hanno già parlato gli altri e perciò non
voglio dilungarmi io, perché riguardano gli espropri proletari che volete
compiere e il modo con cui volete rieducare coloro che lasciano dei terreni
abbandonati, perché questo è un aspetto negativo dal punto di vista etico e non
serve alla crescita della società; ebbene, questi sono elementi che non
potranno mai vederci concordi, così come molti altri su cui il nostro giudizio
è profondamente negativo e che cercheremo, nella speranza di convincere
qualcuno dei tanti colleghi presenti in quest’aula a recepire le esigenze della
società, ma soprattutto le esigenze di costruire o modificare questo strumento,
perché diventi finalmente un modo per aiutare la città a uscire da un momento
di difficoltà in un settore cardine come quello dell’edilizia, dello sviluppo
urbanistico e non invece a definirne ormai la morte certa, così come vuole
qualcuno. Grazie”.
Il Presidente Rizzo così interviene:
“Grazie, consigliere Gallera”.
omissis
Il Presidente Rizzo così interviene:
“Grazie. Consigliere Gallera, io non ho sentito termini che
giustifichino un intervento per fatto personale; ad ogni modo, non le nego la
parola, gliela do. Non può essere la replica all’assessore, dal momento che non
è previsto dal regolamento”.
Il consigliere Gallera così interviene:
“Intervengo solo un minuto, posto che pensavo di essere stato io
quello che aveva fatto l’intervento più cattivo, invece scopro che sia il
consigliere Cappato che il consigliere Biscardini sono stati più cattivi di me;
questa è la sindrome dell’incompresa. Il fatto personale è il seguente: dal
momento che l’assessore, coram populo,
minacciando e dichiarando di fare la segnalazione all’ordine, mi invitava a
citare i regolamenti, l’articolo 3, comma 2, recita:«Il presente regolamento è
automaticamente aggiornato a uniformi e consolidati orientamenti del giudice di
secondo grado, attraverso l’aggiornamento effettuato con provvedimenti di
carattere cognitivo al direttore», ovvero, ci sarà un direttore che in maniera
automatica e discrezionale valuterà quali sono gli orientamenti che sono
uniformi e consolidati, cosa che in un Paese come il nostro è anche una scelta
discrezionale, questa, caro assessore,
perché un conto …”.
Il Presidente Rizzo così interviene:
“Mi scusi, ma questo cosa centra con il fatto personale”.
Il consigliere Gallera così riprende:
“Come no? Mi ha sfidato a dire quale era la parte. È un fatto
personale. Come no? Io avrò l’onore di avere l’avvocato De Cesaris che fa una
segnalazione al mio ordine per questa cosa, l’ho puntualizzata, così potrà
allegare anche il verbale”.
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