18 giugno 2013 CAMBIA LA VITA NEL CONDOMINIO UNISCITI A NOI IN DIFESA DEI DIRITTI DEI CONDOMINI

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giovedì 17 aprile 2014

Edilizia e Fisco: adempimenti per cittadini e imprese




Le 100 procedure più complicate da semplificare secondo il parere di imprese e cittadini: in cima alla lista le autorizzazioni edilizie.



Burocrazia

Il settore dell’edilizia è uno di quelli che conta il maggior numero di procedure complicate, a rivelarlo sono i risultati della consultazione telematica sulle “100 procedure più complicate da semplificare” lanciata dal Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione in collaborazione con la Conferenza delle Regioni, l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e l’Upi (Unione delle province italiane). Hanno partecipato alla consultazione 1.428 cittadini (30% donne e 70% uomini) e 525 imprese che hanno segnalato un complesso di 2.400 complicazioni indicando in cima alla lista gli adempimenti nel settore dell’edilizia e quelli fiscali.


 

Autorizzazioni edilizie

Le procedure che per imprese e cittadini risultano tuttora le più macchinose e con i tempi più lunghi sono soprattutto quelle relative alle autorizzazioni edilizie, in primis il permesso di costruire. Basti pensare che nell’edilizia industriale per ottenere le autorizzazioni di cui si ha bisogno per poter costruire serve il doppio del tempo necessario per eseguire i lavori stessi. Nonostante i vari tentativi di semplificazione che si sono succedute negli anni, dunque, risultano ancora troppi gli enti coinvolti nel rilascio dei titoli abilitativi, in più manca un riferimento normativo certo visto che spesso le leggi statali e regionali si contraddicono, senza contare poi le differenze nella modulistica anche tra Comuni limitrofi.


Autorizzazione paesaggistica

In cima alla lista delle procedure da semplificare figura poi l’autorizzazione paesaggistica che risulta sproporzionata rispetto agli interventi da realizzare, spesso piccoli come il taglio di alberi isolati o la realizzazione di comignoli e portoni.

DIA, SCIA e edilizia libera

Sotto accusa ci sono poi anche DIA, SCIA e Comunicazione degli interventi di edilizia libera, teoricamente introdotti per snellire le procedure e rendere più agevole la realizzazione dei lavori. L’iter per la presentazione di questi documenti non è però molto chiaro e spesso è molto diverso a seconda di come viene interpretato dagli uffici tecnici.

Autorizzazione sismica

Troppo onerosa poi anche l’autorizzazione sismica, che alcune Amministrazioni richiedono anche per la realizzazione di loculi cimiteriali.

Appalti

Per quanto riguarda gli appalti risultano ancora eccessivi i documenti da presentare per la partecipazione ai bandi di gara, ad esempio ci vuole troppo tempo e sono richiesti un numero eccessivo di adempimenti per ottenere il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), la documentazione antimafia e le attestazioni SOA.

Autorizzazioni ambientali

Si sono poi le autorizzazioni ambientali con in cima alla lista la normativa sulla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), considerata di difficile comprensione e con un sistema di rilascio troppo indaginoso.

Fisco

Per quanto riguarda il fisco i cittadini segnalano il numero eccessivo di adempimenti (dichiarazioni, comunicazioni e pagamenti), che hanno scadenze diverse nell’anno, ma anche l’estrema difficoltà incontrata nel calcolare l’imposta da versare con particolare riferimento alle tasse su casa e servizi. Vengono, inoltre, segnalate le complicazioni derivanti dall’obbligo di comunicare dati che sono già in possesso dell’Amministrazione Pubblica, la difficoltà a colloquiare con l’Amministrazione ed il continuo cambiamento delle norme.


Semplificazioni

Commentando i risultati il ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Maria Anna Madia, ha reso noto che

«questi risultati rappresentano per il Governo una base conoscitiva indispensabile per avviare una nuova politica di semplificazione, in grado di rispondere alle domande di cittadini e imprese. Sarà predisposta l’Agenda per la Semplificazione, condivisa con le Regioni e gli Enti Locali: per ciascuna delle priorità indicate dai cittadini e dalle imprese saranno individuati obiettivi, risultati attesi, tempi e responsabilità per realizzarli. Infine massima trasparenza: lo stato di avanzamento degli interventi di semplificazione sarà verificabile sulle pagine web del Dipartimento della Funzione Pubblica». (Fonte: Ministero per la PA e la Semplificazione
  Fonte PMI -Francesca Vinciarelli - 17 aprile 2014

martedì 15 aprile 2014

Consiglio comunale Milano, adottato il regolamento edilizio

Fra le novità introdotte le norme per gli incentivi volumetrici per stabili riqualificati energeticamente, per beni storici e per concorsi privati e per il recupero degli immobili abbandonati
Ecco il Comunicato 
 Il Consiglio comunale ha adottato il nuovo Regolamento Edilizio con 27 voti favorevoli e 12 voti contrari.
"Milano sarà accessibile, sostenibile, attenta alla cura e alla qualità dell'abitare - ha dichiarato la vicesindaco con delega all'Urbanistica Ada Lucia De Cesaris - è questo l'auspicio e l'impegno che emerge dall'adozione del nuovo RE, che è il frutto del confronto con tante realtà cittadine, con gli operatori e l'aula consiliare. È un primo passo importante per Milano, nell'interesse della città pubblica e privata, della tutela del territorio, di chi la abita, che vedrà superati ostacoli all'accessibilità e ampliate le condizioni dell'abitare. E un primo passo verso l'obiettivo di ridurre il più possibile la presenza di aree e stabili abbandonati e degradati e per dare degli strumenti all'Amministrazione per combattere il fenomeno delle sale gioco e sale scommesse".
Le principali novità introdotte dal nuovo R.E. riguardano le norme per gli incentivi volumetrici per stabili riqualificati energeticamente, per beni storici e per concorsi privati; le norme per il recupero degli immobili abbandonati; le norme per sale gioco e scommesse lontane da scuole, chiese, parchi e ospedali; lo snellimento e la semplificazione delle procedure edilizie; l'aggiornamento delle metrature per alloggi, camere da letto e bagni; la revisione obbligatoria per stabili con almeno 50 anni di vita; la norma a favore delle biciclette e dei giochi dei bambini nei cortili; le norme per la legalità, l'antimafia e la sicurezza nei cantieri.
Le novità principali emerse dalla discussione in aula riguardano l’introduzione del vincolo di passaggio in Consiglio comunale per discutere la possibilità da parte dell’Amministrazione di assegnare determinate stabili o aree abbandonati e degradate a funzioni sociali (art. 12) e l’introduzione della deroga di tre anni per i condomini esistenti che devono adeguarsi alla centralizzazione delle antenne paraboliche.
L’ultimo RE fu approvato dal Consiglio comunale il 20 luglio 1999. Nel processo di elaborazione del nuovo Regolamento Edilizio l’Amministrazione si è ispirata ai principi di pubblicità, trasparenza, efficacia, efficienza, semplificazione. Con il nuovo RE viene sancita la certezza della norma, vengono ridotti la discrezionalità dell’Amministrazione e i tempi dei procedimenti.

lunedì 14 aprile 2014

Casa di ringhiera anni 50/60....povertà!!!!!! Si sicuramente SI .....................MA...............

NOSTALGICO E PERPLESSO DI UNA TECNOLOGIA CHE CORRE TROPPO E ANNULLA I VALORI UMANI.  Foto di Gianni · Diario di Gianni
Ritornerei a quei tempi almeno i condomini di un palazzo si conoscevo dal vivo tutti...litigavano anche.....ma lasciavano le porte aperte venivano a domandarti un pò di sale non ti mandavano SMS e soprattutto se stavi male ...ed eri solo....... tutti erano pronti ad aiutarti... ..magari per tornare a litigare il giorno dopo perché i tuoi panni stesi bagnavano i suoi.

mercoledì 2 aprile 2014

CONSIGLIO COMUNALE DEL 20 MARZO 2014 INTERVENTO DEL CONSIGLIERE GALLERA (BOZZA)


email forum La Voce dei Condomini
Tu! Cosa ne pensi?Partecipa al forum! Scrivere a lavocedeicondomini@gmail.com

Il consigliere Gallera così interviene: 

“Grazie Presidente. Nell’amministrazione di una città molte volte chi amministra sottolinea l’obbligatorietà di compiere alcune azioni, nella difficoltà delle risorse economiche, nella obbligatorietà o nella necessità di compiere alcune attività, cioè molte volte nella vita quotidiana si compiono alcune azioni in cui l’identificazione di quella che è la matrice culturale di chi governa non è così chiara. Quindi alla fine ci sono iniziative o atti per cui sembra quasi rendere tutto omogeneo, poco distinguibile, poco differenziabile. 

Questo come il regolamento edilizio, come il piano di governo del territorio, sono invece documenti di cui sicuramente il Vicesindaco e l’Amministrazione vanno fieri e che evidenzia una lontananza culturale abissale tra il modo di governare del Centro Destra e un modo di governare del Centro Sinistra. 

Alcuni giorni fa in Consiglio Regionale, in occasione del dibattito dell’approvazione della legge sulla competitività, ho portato ad esempio quello che fa il Comune di Milano. Noi in regione siamo andati ad approvare una legge che cerca di rendere più competitiva il nostro territorio, che cerca di mettere insieme le amministrazioni per rendere attrattivo il nostro territorio. Una legge che cerca di semplificare, che introduce la fiducia nel soggetto privato, che prevede che ci sia l’autocertificazione per cui l’imprenditore apre un’azienda dichiarando di essere in possesso di tutte le autorizzazioni, facendosi carico di questa importante e delicata affermazione. 

Prevede che la Pubblica Amministrazione si interfacci una sola volta e poi si faccia carico di espletare al proprio interno tutti i passaggi burocratici e quindi l’acquisizione degli eventuali pareri o delle eventuali valutazioni da parte degli enti. Abbiamo creato il fascicolo elettronico delle imprese per cui non è che il Comune va a chiedere per l’ennesima volta un documento che magari è depositato presso la A.S.L., piuttosto che l’ARPA o un altro ente. Questa è la Pubblica Amministrazione che si mette al servizio del cittadino e dell’imprenditore, queste sono le leggi liberali in cui c’è qualcuno che cerca di rendere più facile fare imprese e muoversi nel territorio. 

Il Comune di Milano passa da un regolamento fatto di 75 articoli a un regolamento fatto da 152 articoli! Io l’ho definita “bulimia normativa” ma ho ripreso ciò che hanno detto molti altri. Questo è un regolamento che nell’articolo 10 sottolinea che: <<Devono essere adottati degli accorgimenti tali da impedire la nidificazione dei piccioni. Tali accorgimenti possono consistere nell’apposizione di griglie a rete o maglie fitte a fori di areazione nei sottetti non abitabili, dei solai, dei vespai, con intercapedine ventilata, agli imbocchi di canne di aspirazione e areazione forzata nella posizione di appositi respingitori su cornici, tettoie, grondaie e finestre e invece va favorita la conservazione e la creazione di nidi per chirotteri, rondini, rondoni e altri uccelli protetti>>. Questo è quello che scrivete all’interno dei vostri documenti, è la modalità con cui voi ritenete che l’amministratore si debba approcciare. 

Abbiamo parlato di questo che è l’insieme, ma voi scrivete come devono essere attaccate le fumarie delle cucine, quando oggi ci sono degli accorgimenti tecnologici che non necessitano neanche più di quello, cioè questo è il regolamento edilizio che voi siete andati a fare. Un regolamento che va a normare tutto in maniera farraginosa e che considera il commerciante, l’imprenditore, qualcuno che va vessato e a cui vanno create delle difficoltà. 

Ci sono dei problemi relativi alla verifica dell’idoneità statica, importante e grave. La farraginosità con cui prevedete il cambio di destinazione d’uso dal produttivo al residenziale viene bloccato e questo è fortemente punitivo nei confronti di chi vuole fare qualcosa di positivo e far muovere l’economia all’interno di questa città. 

Il 90% dei permessi a costruire devono passare con le convenzioni e anche questo renderà più difficile il fare qualcosa, però l’ente pubblico può invece muoversi a prescindere da molte delle regole che devono invece rispettare i privati. È una delle norme più delicate e difficili, mettiamo le pedane in tutti i negozi, bene, abbiamo una grande attenzione rispetto alla disabilità che è un tema che tocca tutti, peccato che i marciapiedi sono piccoli, molte volte inferiori a un metro e venti, a volte ci facciamo anche la pista ciclabili, riducendoli anche un po’, in questo modo accontentiamo i ciclisti, coloro che hanno problemi di disabilità, peccato però che in questa città non ci si muova più e le cose non siano realizzabili, ma abbiamo lavato la nostra coscienza e siamo sicuramente molto positivamente elevati. È un regolamento che pone de problemi sul riuso, demolizioni e costruzioni devono rientrare nella ristrutturazione, questo concetto che abbiamo soltanto noi della sostituzione edilizia; nella logica della condivisione di tutti, è previsto che se una persona possiede una bicicletta può suonare all’interno di qualsiasi palazzo per metterla dentro, secondo la logica che condividiamo tutto, anche il fatto che si entri nelle case degli altri. Si tratta di un regolamento edilizio, che ha norme che non sono chiare e che vengono lasciate all’interpretazione degli uffici; viene addirittura previsto che i funzionari sulla base di una sentenza non definitiva possano modificare le norme”.

(intervento fuori microfono)

Il consigliere Gallera così riprende:

“L’ho letta, ed è per questo che lo dico. Se vuole possiamo anche leggere tutti e 152 articoli”.

(intervengo fuori microfono)

Il consigliere Gallera così riprende:

“Va bene, scriva all’ordine. Questo è. Il tema della Commissione paesaggistica, una Commissione che non ha alcun rapporto con i professionisti, con coloro che si muovono sul territorio, che devono recepire le indicazioni che vengono date e che sono fatte senza alcun rapporto né con la realtà né con chi si sta adoperando e questo è uno degli aspetti più delicati, che viene irrigidito ed esasperato invece che reso assolutamente più fluido. È un regolamento, lo dice prima, che nasce vecchio e che non tiene conto, in questa bulimia normativa, di quelle che sono invece le innovazioni tecnologiche; è un regolamento che non consente al privato di fare nulla, in tema di risparmio energetico non c’è scritto e non viene data la possibilità di intervento, all’interno di una necessità di riduzione di risparmio energetico dell’intero manufatto, all’architetto, al professionista per migliorare; no, per ogni singolo elemento, per ogni singola parte del manufatto viene detto quanto deve essere il risparmio, per cui alla fine non c’è neanche più la possibilità per i professionisti di dare il meglio di sé anche nella realizzazione di una città migliore, perché il privato, il professionista, l’imprenditore, il cittadino non sono figure che avendo come unico obiettivo quello di speculare, di costruire una città, di devastare la città, che vanno limitati, reggimentati, obbligati a seguire delle regole; tutti i nastri che state tagliando in questa città, perché  non avete prodotto nulla, nascono da un’amministrazione che si è posta in una maniera dialogante positiva con il privato, cercando di capire qual era il modo migliore, evidentemente per lasciare che lui ottenesse il proprio utile, ma producendo anche un vantaggio per la città e questa è quanto è avvenuto nella zona dell’ex varesine, di cui oggi andate tanto fieri, perché avete poco altro di cui vantarvi nelle altre parti della città; nulla di questo, tuttavia, potrà avvenire con i vostri regolamenti edilizi, perché verranno fatte tutte le casettine uguali, tutte fatte secondo lo stesso stampo. Questa è la città che volete, questa è l’architettura forzata e punita, questa è l’immagine che emerge da questo regolamento edilizio. Ma questo non è il parto di visioni profondamente liberali da parte di Forza Italia, che ha fatto un lavoro importante; noi abbiamo ascoltato la città su questo, una città che è chiaro fin dagli ordini professionali, i quali quando arrivano di fronte all’amministrazione, essendo vessati in tutti i modi, cercano soprattutto nei confronti di un Vicesindaco che è particolarmente intemperante e lo sta dimostrando, e a tal proposito raccomando all’assessore di scrivere all’ordine anche per il termine intemperante, di non urtarne la suscettibilità, perché se scrive all’ordine, perché il consigliere Gallera urla senza microfono, figuriamoci cosa fa nei confronti degli architetti che lavorano per il Comune di questa città o nei confronti di altri professionisti, o ancora peggio nei confronti di coloro che devono lavorare, produrre, quindi dei costruttori; attenzione, quindi, perché ogni volta diciamo che tutto va assolutamente bene; quando vengono, dal momento che noi facciamo gli incontri, i convegni, pubblici, perché non li ascoltiamo nelle segrete stanze, caro assessore, ci dicono una cosa completamente diversa, le cose che abbiamo raccontato, non solo io, ma anche i miei colleghi, emergono; emerge il fatto che quando qualcuno può parlare un po’ liberamente, non troppo liberamente, perché parlando in pubblico qualcuno potrebbe riferire all’assessore anche queste cose, per cui ci moderiamo nelle riflessioni, ma almeno in quelle condizioni e in quelle situazioni fanno emergere tutta la loro desolazione, il loro sconcerto di fronte a questo approccio e al risultato che è stato ottenuto; un regolamento edilizio che andrebbe strappato, andrebbe cancellato, andrebbe buttato via completamente e non lo diciamo noi, ma, ripeto, lo dicono i Vicepresidenti degli ordini, dei collegi degli ingegneri e degli architetti, dai rappresentanti di Assimpredil, da queste persone che vivono sul territorio. Caro Vicesindaco, la vedo particolarmente agitata, impari l’arte del rispetto delle persone, dell’ascolto e cerchi di capire che magari non c’è soltanto un modo di vedere le cose che porta tutti a doversi muovere nel rispetto delle indicazioni che arrivavano dal “genitore due” Comune”.

(voci in aula)

Il Presidente Rizzo così interviene:

“Consigliera Gallera, ci aiuti, concludendo l’intervento. Grazie”.

Il consigliere Gallera così interviene:

“Sto chiudendo. A fronte di questo, noi abbiamo fatto un lavoro importante, puntuale, serio, concreto che ci ha portato a presentare un numero non irrilevante ma neanche eccessivo di emendamenti, sui quali ci confronteremo uno ad uno; è chiaro che alcuni hanno una portata ideologica forte, a tal proposito sugli articoli 11 e 12 hanno già parlato gli altri e perciò non voglio dilungarmi io, perché riguardano gli espropri proletari che volete compiere e il modo con cui volete rieducare coloro che lasciano dei terreni abbandonati, perché questo è un aspetto negativo dal punto di vista etico e non serve alla crescita della società; ebbene, questi sono elementi che non potranno mai vederci concordi, così come molti altri su cui il nostro giudizio è profondamente negativo e che cercheremo, nella speranza di convincere qualcuno dei tanti colleghi presenti in quest’aula a recepire le esigenze della società, ma soprattutto le esigenze di costruire o modificare questo strumento, perché diventi finalmente un modo per aiutare la città a uscire da un momento di difficoltà in un settore cardine come quello dell’edilizia, dello sviluppo urbanistico e non invece a definirne ormai la morte certa, così come vuole qualcuno. Grazie”.

Il Presidente Rizzo così interviene:

“Grazie, consigliere Gallera”.

omissis

 

Il Presidente Rizzo così interviene:

“Grazie. Consigliere Gallera, io non ho sentito termini che giustifichino un intervento per fatto personale; ad ogni modo, non le nego la parola, gliela do. Non può essere la replica all’assessore, dal momento che non è previsto dal regolamento”.

Il consigliere Gallera così interviene:

“Intervengo solo un minuto, posto che pensavo di essere stato io quello che aveva fatto l’intervento più cattivo, invece scopro che sia il consigliere Cappato che il consigliere Biscardini sono stati più cattivi di me; questa è la sindrome dell’incompresa. Il fatto personale è il seguente: dal momento che l’assessore, coram  populo, minacciando e dichiarando di fare la segnalazione all’ordine, mi invitava a citare i regolamenti, l’articolo 3, comma 2, recita:«Il presente regolamento è automaticamente aggiornato a uniformi e consolidati orientamenti del giudice di secondo grado, attraverso l’aggiornamento effettuato con provvedimenti di carattere cognitivo al direttore», ovvero, ci sarà un direttore che in maniera automatica e discrezionale valuterà quali sono gli orientamenti che sono uniformi e consolidati, cosa che in un Paese come il nostro è anche una scelta discrezionale, questa, caro  assessore, perché un conto …”.

Il Presidente Rizzo così interviene:

“Mi scusi, ma questo cosa centra con il fatto personale”.

Il consigliere Gallera così riprende:

“Come no? Mi ha sfidato a dire quale era la parte. È un fatto personale. Come no? Io avrò l’onore di avere l’avvocato De Cesaris che fa una segnalazione al mio ordine per questa cosa, l’ho puntualizzata, così potrà allegare anche il verbale”.