Il Ddl che definisce le priorità per le procedure di demolizione dei manufatti abusivi e che rischia di tramutarsi in un nuovo condono edilizio.
E’ arrivato in Senato il disegno di legge contenente “Disposizioni in materia di criteri di priorità per l’esecuzione di procedure di demolizioni di manufatti abusivi”. Si tratta di un nuovo Ddl proposto del senatore Falanga (Forza Italia) che insieme alle procedure contro l’abusivismo edilizio potrebbe ripropone un condono edilizio e che sta scatenando le polemiche, in primis di Legambiente. L’obiettivo del Ddl dovrebbe essere quello di stabilire delle priorità per affrontare il problema degli abusi edilizi in Italia, che sta generando non poche emergenze sopratutto dal punto di vista del dissesto idrogeologico.
Le proteste
Secondo Legambiente, il testo nasconderebbe, sotto un elenco di priorità a cui le Procure devono attenersi nella scelta dei manufatti da demolire, «la chiara volontà di fermare le ruspe. Perché se prima di abbattere una villetta costruita sulla spiaggia, o addirittura un villaggio turistico, il magistrato dovrà obbligatoriamente demolire le case pericolanti, quindi quelle non finite, poi quelle utilizzate a scopi criminali e quelle di proprietà dei boss mafiosi, è evidente che non si farà nulla. Già oggi le demolizioni avvengono con il contagocce, tra l’ordinanza e l’intervento di demolizione passano spesso anche decenni, scanditi da ricorsi e contenziosi, spesso, più semplicemente, nessuno se ne occupa».
I rischi
In sostanza il rischio potrebbe essere quello di rallentare le procedure con la burocrazia e i ricorsi lasciando in piedi fin troppi edifici abusivi. Un pericolo piuttosto grave considerando che «l’abusivismo edilizio è un’autentica piaga del nostro Paese, e non sono bastati le frane e i morti degli ultimi anni per fare desistere una pattuglia di parlamentari campani dalla volontà di mantenere la scellerata promessa di condono edilizio fatta in campagna elettorale. Per queste ragioni, chiediamo al Senato di dimostrare senso di responsabilità e respingere il Ddl Falanga, perché altro non è che l’ennesimo tentativo di condono, il ventesimo, che si cerca di portare a buon fine», conclude Legambiente.
Le rassicurazioni
La senatrice del Pd Laura Puppato rassicura però: non ci sarà un nuovo condono edilizio, «l’originario disegno di legge della destra sulla demolizione dei manufatti abusivi è stato stravolto dal gruppo del Partito Democratico del Senato, nella Commissione Giustizia, proprio per evitare ogni nuovo condono edilizio, magari con la giustificazione dell’emergenza abitativa in Campania, e per rendere più certi gli abbattimenti. La legalità non poteva, non può e non potrà mai, per il PD, essere messa in discussione». In più il PD ha fatto sì che venisse approvato un emendamento per «evitare alle più efficienti Procure del Nord un’inutile burocrazia aggiuntiva. Approvando l’emendamento 1.200 si è scelto di non far precedere ogni demolizione ordinata dalle procure da un elenco dei fabbricati da demolire nel territorio con la denominazione in ordine ad ogni fattispecie, ma solo di considerare tutte le tipologie indicate abbattibili automaticamente, con la sola esclusione che a questo punto resta “burocraticraticamente onerosa” degli immobili comunque abitati da proprietari che non hanno alcun altra abitazione o che ne hanno una, ma intestata ad altra figura familiare. Si poteva fare di più e meglio, come sempre, ma il compromesso trovato è sicuramente molto buono. Stoppato per sempre il tentativo del condono, con questo provvedimento gli abbattimenti non solo sono possibili, ma risultano obbligatori, in particolare e prioritariamente laddove si sia edificato abusivamente in ambiti di rilevante impatto ambientale, su aree demaniali o con vincolo idrogeologico o laddove si sia costruita una seconda casa e quindi si sia speculato o peggio sia in proprietà della mafia. Con questo disegno di legge, dunque, si ripristina la legalità e si può dare inizio alle demolizioni».
Fonte: GreenStyle.it
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