Passa all'esame del Senato il Decreto Sblocca Italia, dopo il sì della Camera: i punti principali.
Approvato alla Camera
con i 278 voti favorevoli, 161 contrari e 7 astenuti il Decreto Sblocca Italia (Decreto n. 133/2014), che ora passa all’esame del
Senato, dove dovrà essere approvato entro il prossimo 11 novembre. Sono state
50 le correzioni apportate al Disegno di Legge C2629-A/R, di conversione del
D.L. n. 133/2014 “Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione
delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione
burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle
attività produttive” dalla Ragioneria di Stato, recepite dalla Commissione
Bilancio, ora il testo si può sostanzialmente ritenere definitivo.
Misure cancellate
Le misure che in
questo passaggio sono state cancellate riguardano l’abbassamento dell’IVA dal 10% al 4% sul recupero edilizio, l’estensione della defiscalizzazione
alle autostrade in esercizio e il raddoppio da 50 a 100 milioni del fondo per
le calamità naturali. Di contro non è stata alzata l’IVA
sulle case di nuova costruzione, dal 4 % al 10%.
Misure approvate
Il testo del Decreto Sblocca Italia approvato alla
Camera presenta oltre 200 modifiche a fronte dei 2.200 emendamenti presentati e
degli oltre 1.200 votati. Le misure approvate riguardano nello specifico:
·
le opere interne e la Comunicazione di Inizio Lavori (CIL), per la
manutenzione straordinaria invece della SCIA a patto che venga fornita
un’ulteriore dichiarazione del tecnico che attesti la compatibilità antisismica
dell’intervento;
·
la sanatoria delle domande presentate via internet per i debiti della PA, la Cassa depositi e prestiti dovrà accogliere anche le domande pervenute
oltre il limite massimo “a causa di errori meramente formali relativi alla
trasmissione telematica”;
·
la Banda larga, da luglio 2015 sarà
obbligatoria la predisposizione al collegamento alla fibra ad alta velocità
all’interno di ogni nuovo edificio costruito;
·
il bonus IRPEF, la deduzione del 20%
della spesa per l’acquisto di immobili dal reddito spetta, nel limite massimo
di 300 mila euro, nel caso in cui l’immobile venga affittato per un periodo
continuativo di almeno 8 anni, il contratto di locazione deve essere a canone concordato e non può essere stipulato tra genitore e figlio, l’edificio non deve
essere ubicato nelle zone di carattere storico, artistico, particolare pregio
ambientale o destinate a impianti industriali e usi agricoli;
·
il Patto di Stabilità, per le piccole opere
viene allentato il Patto di Stabilità interno, per le opere segnalate dai
sindaci al Governo ma anche per quelle immediatamente cantierabili.
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